Uso flessibile del tempo

Idee del Movimento Avanguardie educative.


La variabile temporale

La variabile pedagogica del tempo rappresenta un elemento fondamentale per promuovere e sostenere I processi di innovazione metodologica e organizzativa a scuola.

Quando, infatti, cambiamo il modello educativo spostando l’attenzione da un modello basato sulle logiche trasmissive (di conoscenze) a un modello finalizzato a promuovere le competenze, ci rendiamo conto che l’ora -organizzata in 60 minuti- è troppo rigida e non basta più.

Quando è stata avviata la ricerca con le scuole adottanti dell’idea(dell’uso flessibile del tempo, ndr) all’inizio veniva chiamata “compattazione del calendario”.


Per registrare sul sito del Movimento Avanguardie Educative la scuola è sufficiente seguire questo link.


Le scuole intendevano promuovere un intervento sulla (programmazione) coordinata temporale finalizzato ad abilitare dei tempi più distesi per accogliere al suo interno momenti diversificati di didattica: non solo la lezione frontale ma anche attività laboratoriali in gruppi medio piccoli e momenti di restituzione (con la produzione di compiti autentici e prodotti).

E non solo. L’intervento di queste prime scuole era finalizzato anche soprattutto al biennio della scuola secondaria di secondo grado, avvenuto per evitare quell’odio cognitivo che gli studenti rischiano di trovarsi di fronte ha una grande numerosità di materie.


Attualmente l’idea è stata ulteriormente sviluppata e ampliata nei contenuti, nella sua riflessione e nella ricerca, giungendo a cambiare nome: adesso si parla di uso flessibile del tempo scuola, che rappresenta una ulteriore evoluzione del concetto di compattazione oraria perché ne amplifica i contenuti in due direzioni.

Ci si rende conto che intervenendo sulla variabile temporale si riesce anche ad apportare una flessibilità al curricolo che lo rende veramente più vicino allo studente, mette al centro lo studente consentendogli di trovare una via personale nel proprio percorso di apprendimento.

Inoltre, intervenendo sulla variabile temporale si riesce a trovare il modo per uscire dalla rigidità e dalla compartimentazione disciplinare di cui spesso soffre la nostra scuola, in particolare dalla secondaria di 1° grado in sù.


La programmazione coordinata temporale

In sintesi, la programmazione coordinata temporale diviene un alleato fondamentale per abilitare ad accogliere una ruralità di approcci che veramente aiutano mettere al centro lo studente e di renderlo protagonista del proprio processo di apprendimento.

La compattazione delle materie rappresenta il primo modello osservato nelle scuole capofila del movimento ed ha rappresentato il punto di partenza del percorso di ricerca Sulla variabile tempo scuola.

Questa soluzione prevede che una disciplina si svolga esclusivamente o quasi nel primo quadrimestre e l’altra con cui viene compensato orario, si svolga completamente ho quasi nel secondo quadrimestre..

Questo tipo di soluzione è presente soprattutto nel biennio della scuola superiore per ovviare alla parcellizzazione e all’eccessivo numero di discipline che gli studenti si trovano ad affrontare nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado. Solitamente non vengono coinvolte le lingue dell’educazione fisica per le quali i docenti hanno evidenziato la necessità di una certa continuità nel corso dell’anno scolastico. La compattazione tra materie prevede l’accordo tra docenti che insegnano discipline diverse e che, unendo le loro ore, individuano gli obiettivi didattici e il “come” raggiungerli.


L’implementazione di questo tipo di compattazione oraria è programmata su base annuale e prevede che le due discipline compattate lavorino entrambe su una programmazione condivisa scegliendo, ad esempio, uno sfondo integratore comune e mantenendo però ciascuna una propria specificità di trattazione all’interno delle proprie ore.

Questo tipo di organizzazione oraria è stata osservata, in particolare, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado.

Nella tipologia compattazione delle discipline e riduzione dell’ora di lezione le scuole operano contemporaneamente su due fronti: da una parte, compattano le discipline in corsi quadrimestrali e, dall’altra, riducono l’ora di lezione da un minimo 5 a un massimo di 15 minuti.

Riducendo l’ora si vengono a creare delle riserve orarie che vengono utilizzate per potenziare le compresenze dei docenti, per supportare le sostituzioni e anche per accrescere le possibilità didattiche laboratoriali.

Questa modalità di gestire il tempo incide profondamente sull’organizzazione del calendario scolastico e per questa ragione è molto importante che i docenti vengano coinvolti nella scelta e che gli studenti e le famiglie vengano correttamente informati in modo tale da conoscere le caratteristiche di questa sperimentazione, conoscerne le potenziali problematiche ma anche i benefici attesi.

Nella tipologia flessibilità delle attività curricolari si affronta il tema di una riorganizzazione importante dell’orario scolastico fino addirittura a ripensare i curricoli disciplinari e, in alcuni casi, anche il curricolo d’Istituto con modalità simili a degli impianti universitari. Le singole discipline vengono spacchettate in corsi; il gruppo classe viene diviso in gruppi paralleli così che possano seguire contemporaneamente attività diverse. E in tal modo la lezione può essere personalizzata e ogni studente apprende secondo il proprio ritmo.

Tutte le scuole del Movimento Avanguardie Educative adottanti l’idea dell’uso flessibile del tempo si sono poste l’obiettivo di proporre agli studenti un curricolo personalizzabile con un monte ore uguale per tutti ma con possibilità di scegliere in che modo impiegare le ore di flessibilità. Ciò porta a effettuare una profonda revisione del curricolo in termini di individuazione dei saperi essenziali.

Registrandosi, all’interno del Movimento Avanguardia Educative è possibile consultare le linee guida sull’uso flessibile del tempo, adottare l’idea e scambiare le proprie pratiche didattiche di innovazione con quelle di altre scuole capofila e/o adottanti.

Nel video sotto, ricercatrici dell’Indire illustrano l’Idea “USO FLESSIBILE DEL TEMPO” del Movimento Avanguardie educative.


Materiali

  1. Linee guida
  2. Pieghevole

Uso flessibile del tempo

Rendere duttili i tempi di insegnamento e apprendimento è una tra le possibilità di cui docenti e Dirigenti possono disporre per innescare processi di innovazione didattica e organizzativa finalizzati a costruire ambienti di apprendimento attivi e stimolanti, capaci di innalzare la qualità didattica e favorire una partecipazione motivata degli studenti.



Perché adottare l’idea

  • Per diminuire la dispersione cognitiva degli studenti e il drop-out.
  • Per favorire la creazione di un ambiente classe più duttile in cui i docenti possono combinare vari stili di insegnamento.

La proposta di adozione dell’idea innovativa “Uso flessibile del tempo” del Movimento Avanguardie Educative

Presentata dal prof. Giuseppe Candido, quale funzione strumentale area 5, al collegio docenti del 26 giugno 2019