Flipped classroom

Idee del Movimento Avanguardie educative


La classe capovolta (*)

Flipped Classroom
La pagina dedicata alla flipped classroom

(*) (da: Linee guida per l’idea “Flipped classroom )

L’idea-base della «flipped classroom» è che la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. In questo contesto, il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa piuttosto una sorta di facilitatore, il regista dell’azione didattica.

Nel tempo a casa viene fatto largo uso di video e altre risorse digitali come contenuti da studiare, mentre in classe gli studenti sperimentano, collaborano, svolgono attività laboratoriali. A tutti gli effetti il «flipping» è una metodologia didattica da usare in modo fluido e flessibile, a prescindere dalla disciplina o dal tipo di classe.

È importante che il tempo ‘guadagnato’ in classe grazie al flipping sia usato in maniera ottimale e che le risorse utilizzate dallo studente nel tempo a casa siano di qualità elevata, oltre ad essere calibrate sul livello di conoscenza fino a quel momento raggiunto dal giovane. Una libreria di contenuti integrata con video online vagliati in base a qualità e accessibilità è il miglior punto di partenza per ottenere un buon risultato finale.

Per registrarsi sul sito del Movimento Avanguardie Educative è sufficiente seguire questo link.

Guarda il video sulla flipped classroom


Orizzonti di riferimento

Gli «orizzonti di riferimento» del Manifesto del Movimento ai quali, nello specifi- co, si richiama l’Idea sono il n. 2 e il n. 4, ossia Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare e Riorganizzare il tempo del fare scuola.


Perché adottare l’idea?

  • Per consentire il miglioramento delle interazioni educative in aula, ottimizzando di conseguenza il tempo a scuola; per sviluppare e rafforzare l’apprendimento autonomo e tra pari; per poter dedicare più tempo ai giovani che necessitano di maggior supporto.
  • Per mettere al centro del processo lo studente fornendogli strumenti che gli consentono di approfondire gli argomenti, andando così a generare un contesto più ricco e stimolante. Gli studenti non solo sono attivamente coinvolti nel percorso e consapevoli degli obiettivi ma partecipano anche alla valutazione.
  • Per promuovere lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, la loro autonomia e capacità di lavorare con gli altri, preparandoli così meglio al mondo del lavoro rispetto alla didattica tradizionale.
  • Perché il giovane è protagonista di attività orientate al problem solving e al learning by doing è interprete della propria conoscenza oltreché autore, grazie anche alla facilità con cui le ICT consentono di consumare/produrre contenuti.

Materiali


 

 

 

 

 

 


Questo documento riguarda “Flipped classroom (La classe capovolta)”, una delle idee volte a promuovere la trasformazione del modello tradizionale di fare scuola; gli orizzonti di riferimento del Manifesto del Movimento ai quali, nello specifico, si richiama l’idea sono il n. 2 e il n. 4, ossia: Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare e Riorganizzare i saperi del fare scuola.

(…) Attualmente nella scuola italiana da una parte vi sono i discenti che apprendono secondo modalità reticolari e associative, ma anche iconiche, immersive e che sono in connessione costante con il mondo virtuale anche grazie all’uso di device mobili (Veen e Vrakking, 2006) e dall’altra i docenti che di norma mettono ancora in atto una didattica tradizionale che si basa principalmente sul trasferimento di conoscenze da docente a discente e implica un ruolo prettamente passivo dei discenti (Ferri, 2013; Pearson, 2014).

Certamente, per oltrepassare i limiti della didattica tradizionale che considera la classe come contesto in cui si trasmette il sapere, non basta dotare le scuole di un’infrastruttura tecnologica adeguata, ma è necessario anche un modello didattico innovativo (Moriggi e Nicoletti, 2009) in cui il docente progetta in modo intenzionale ambienti di apprendimento nei quali le tecnologie sono risorse abilitanti e in cui gli studenti possano veramente diventare attivi protagonisti del loro processo di costruzione della conoscenza.

(…) Dal punto di vista metodologico il modello flipped classroom non è un’innovazione radicale (Ferri, 2013; Guarnaccia, 2014), ma fa riferimento da un lato al pensiero di Dewey (1938), Montessori (1913) e Freinet (1978), e dall’altra richiama:

  • il “peer to peer instruction” di Mazur (1997), che suggerisce di spostare le attività di tipo nozionistico e routinario fuori dalla classe, ossia il docente mette a disposizione dei discenti del materiale su un determinato tema da leggere prima dell’incontro in aula dedicato a quel tema, e il tempo in aula viene utilizzato per far lavorare attivamente i discenti a partire da quanto hanno letto a casa prima dell’incontro in presenza in aula;
  • iI “ribaltamento della lezione” di Lage, Platt e Treglia (2000); questi ricercatori si augurano che con l’avvento e la diffusione massiccia delle tecnologie i discenti possano visualizzare le lezioni a casa e fare i compiti in aula, se possibile in gruppo.Nel 2014 il Flipped Learning Network (rete no profit promossa dagli stessi Bergmann e Sams) ha proposto una definizione ampia che ci aiuta a chiarire alcuni aspetti di tale approccio:” L’apprendimento capovolto è una metodologia didattica nella quale l’insegnamento frontale si sposta dallo spazio di apprendimento di gruppo allo spazio di apprendimento individuale e il conseguente spazio di apprendimento di gruppo si trasforma in un ambiente di apprendimento dinamico ed interattivo in cui l’educatore guida gli studenti nel momento dell’applicazione dei concetti e della partecipazione creativa nella disciplina” (trad.).

Didattica, spazi e tempi della flipped classroom

In una flipped lesson il docente decide l’argomento da trattare e – alcuni giorni prima dell’incontro – in aula dedicata all’argomento può mettere a disposizione degli studenti delle risorse digitali – audio, video o testo – in un repository, che può essere un ambiente di apprendimento online come, ad esempio, Moodle o uno spazio di cloud storage come, ad esempio, Google Drive e/o Dropbox.

Le risorse digitali in questione possono essere reperite online o create ad hoc dal docente. Anche gli studenti, sempre con la guida del docente, possono contribuire a incrementare il repository con i loro elaborati e gli eventuali materiali che hanno trovato in rete per integrare i materiali che il docente ha fornito loro.

G Drive, I Cloud e/o DropBox sono esempi di possibilità storage online
Google Drive

Il repository, auspicabilmente, dovrebbe essere sempre accessibile sia agli studenti, ad esempio per il ripasso, sia ai docenti, ad esempio per l’eventuale riutilizzo dei materiali. (…). In questa maniera il tempo in classe, prima dedicato alla tradizionale lezione frontale trasmissiva, può essere utilizzato per realizzare una serie di esperienze di apprendimento attivo.

(…) L’aula si tramuta in uno spazio di lavoro e di discussione in cui gli studenti apprendono a utilizzare le conoscenze tramite il confronto sia con i pari, sia con il docente. Grazie al modello flipped classroom vi è quindi la reale opportunità di trasformare l’aula in una vera e propria comunità di apprendimento e di ricerca (Brown e Campione, 1990; Cacciamani e Giannandrea, 2004) nella quale gli studenti imparano in modo attivo, cooperativo e collaborativo (Johnson, Johnson e Stanne, 2000). Grazie a questo modello non solo è possibile valorizzare i nuovi stili di apprendimento dei cosiddetti “nativi digitali” (Jenkins et al., 2010; Ferri, 2011, 2013), ma diventa anche decisamente più semplice personalizzare gli apprendimenti, progettando, sia all’interno dell’ambiente virtuale di apprendimento che in aula, percorsi didattici specifici per singoli alunni o gruppi di alunni con bisogni o esigenze specifici. (…)

Le attività didattiche a scuola e a casa

Se in un percorso tradizionale in classe si ottengono le informazioni e a casa si studia e ci si esercita, nella flipped classroom avviene il contrario: a casa si ottengono le informazioni e in classe si sviluppa un percorso di apprendimento secondo modalità attive.

Risulta quindi importante approfondire questi momenti dell’attività didattica.

In un percorso tradizionale il lavoro a casa è pensato come un lavoro che avviene a posteriori, dopo che l’insegnante “ha spiegato” alla classe; ha quindi una funzione di “ripetizione” attraverso la quale memorizzare, fissare i concetti.
Nella flipped classroom invece il tempo a casa viene utilizzato per studiare dei materiali assegnati dal docente che possono essere delle videolezioni prodotte dal docente stesso, come inizialmente proposto da Bergmann e Sams per le scuole secondarie, ma non solo. L’insegnante, prendendo in considerazione il contesto e i bisogni formativi degli allievi, può scegliere di utilizzare anche altre tipologie di risorse digitali autoprodotte, oppure selezionate dal web o da altri archivi online.

Ciò che va sottolineato è che in tale momento, l’informazione ha una funzione di anticipazione e attivazione dell’apprendimento e dovrebbe avere un carattere sfidante per lo studente, ovvero consentirgli di confrontarsi con qualcosa di nuovo e motivante, far emergere domande che richiedano ulteriori approfondimenti e quindi promuovano uno sviluppo nel percorso di apprendimento.

A scuola lo studente arriverà con un bagaglio di informazioni da mobilitare criticamente in uno specifico ambiente di apprendimento orientato al problem solving e alla promozione di competenze. Il tempo- scuola, infatti, sollevato dalle necessità trasmissive della lezione, recupera naturalmente una dimensione di gruppo o, cosa ancora più auspicabile, di comunità di ricerca (Cecchinato, 2014). In classe andrebbe quindi privilegiata una variegata tipologia di attività didattiche quali attività collaborative, esperienze, dibattiti e attività laboratoriali volte possibilmente alla produzione di un artefatto, quindi un prodotto (presentazione, video, podcast, ebook) che consenta agli studenti, secondo una logica di learning by doing, di materializzare il processo di studio attivato nel lavoro a casa. Tale prodotto può essere elaborato e sviluppato in gruppo, ma può richiedere anche un percorso di riflessione e di produzione individuale.

Importante è che il prodotto realizzato possa essere condiviso e presentato in classe e magari depositato in un repository per le successive consultazioni, oppure reso disponibile anche all’esterno tramite un sito web/blog di classe.

Ciò consente di far emergere commenti e osservazioni e permette di documentare il processo di apprendimento, anche in vista di un successivo ritorno riflessivo sul lavoro svolto.

(Continua a leggere su: Linee guida per l’implementazione dell’idea “Flipped classroom (La classe capovolta)” -pp.11, 12 e 13).


Creare contenuti per la flipped classroom?

Ecco alcune risorse online:
  1. Come lanciare la classe capovolta senza metterci la faccia?
  2. Strumenti per le tue infografiche? Vita.co
  3. Crea ciò che vuoi con CANVA!
  4. PiktoChart
  5. Presentazioni, fogli di calcolo e documenti di Google con possibilità di condivisione e pubblicazione sul web;
  6. to be continued …

⇒ La pagina della Scuola Capovolta del sito della buone pratiche didattiche della nostra scuola


La proposta di adozione dell’Idea del Movimento Avanguardie Educative della Flipped Classroom


 

Materiali utili per la scuola capovolta:

Di seguito, alcune risorse didattiche suddivise per aree tematiche e/o livello di scolarità che i docenti possono utilizzare per costituire il proprio archivio digitale di materiali da proporre agli alunni.

  1. Risorse per la Scuola Primaria e al link diretto
  2. Risorse area Artistica scuola secondaria I grado
  3. Risorse le Scienze scuola secondaria I grado
  4. Risorse area linguistica scuola secondaria I grado
  5. Risorse area umanistica (Italiano, Storia e Geografia) scuola secondaria I grado
  6. Ecologia, ambiente, territorio e sicurezza
  7. Risorse trasversali (catalogo risorse trasversali)

A questo link si trovano risorse (alcune gratuite) per la formazione dei docenti sulle nuove opportunità offerte dalla metodologia didattica flipped classroom.


Qui – per approfondire – la voce Wiki sull’insegnamento capovolto: https://it.wikipedia.org/wiki/Insegnamento_capovolto.


Infine, ma non certo ultimo come importanza, il link seguente (https://docs.google.com/spreadsheets/d/1ECxNfmN8CZ2s8l-4vbwCPZ_zYC8cGsCuztOHR-Xa6pw/htmlview?pli=1#gid=0) indirizza a un foglio di calcolo condiviso dove sono resi disponibili applicazioni utili nella progettazione dei materiali di studio e attività collaborative da utilizzare in una classe capovolta. E’ open source anche il file. E se volete, potete aggiungere altri riferimenti rispettando le impostazioni del foglio, inserendo descrizione ed eventualmente i link ai tutorial.


ALTRI STRUMENTI DELLA RETE

https://www.tripline.net/trip/vihttps://www.tripline.net/trip/Viaggio_in_Calabria-aggio_nella_magna_grecia-0557054764011013A9879DEF7CA21770

https://www.youtube.com/watch?v=JhnYczxMP-E&feature=youtu.be


La proposta di adozione dell’idea innovativa Flipped Classroom del Movimento Avanguardie Educative

Presentata dal prof. Giuseppe Candido, quale funzione strumentale area 5, al collegio docenti del 26 giugno 2019.